Palazzo dei Notai
Il Palazzo dei Notai è un edificio storico di Bologna. Esso venne costruito nel 1381 dalla società dei Notai allo scopo di farne la propria sede. Esso è ubicato in via de' Piganttari 1 e si affaccia su Piazza Maggiore.
In realtà il Palazzo venne costruito in due momenti differenti: la parte che si affaccia alla Basilica di San Petronio è appunto del 1381 e venne costruita sotto la direzione di Berto Cavalletto e Lorenzo da Bagnomarino ma quella che si affaccia a Palazzo d'Accursio fu rifatta da Bartolomeo Fioravanti nel 1437 circa.
All'interno si possono trovare affreschi quattrocenteschi oltre allo stemma dei Notai. Nel 1908 fu completamente restaurato da Alfonso Rubbiani.
Il Palazzo d'Accursio o Comunale si affaccia su Piazza Maggiore ed è attualmente sede del municipio.
Esso è un isieme di edifici che sono stati uniti nel corso dei secoli ma all'inizio fu l'abitazione di Francesco Accursio, giurista e maestro di diritto nello Studio Bolognese. Solo nel 1336 divenne residenza degli Anziani, la massima magistratura del comune e quindi sede del governo della città. Nel XV secolo fu ristrutturato da Fioravante Fioravanti che aggiunse tra l'altro l'orologio della Torre d'Accursio. Altre ristrutturazioni architettoniche risalgono ai primi anni del XVI secolo dopo la caduta dei Bentivoglio.
La Madonna di Piazza con Bambino è un'opera in terracotta di Nicolò dell'Arca (1478) esposta nella parte alta della facciata.
All'interno vengono conservate le memorie delle vicende storico-politiche della città di Bologna. È inoltre presente all'interno il Museo Morandi le cui opere sono state donate dalla famiglia del pittore.
 Il Palazzo del Podestà di Bologna venne creato nel 1200 circa, insieme a Piazza Maggiore come edificio per svolgere le funzioni pubbliche e quindi sede del podestà e i suoi funzionari. L'assetto attuale è molto differente dall'originario anche perché l'adiacente Palazzo Re Enzo fu costruito successivamente.
Si tratta di un grande complesso architettonico attraversato da due strade che si incrociano sotto il Voltone del Podestà sul quale si erge la cosiddetta Torre dell'Arengo, la cui campana richiamava il popolo in caso di eventi straordinari. Nel Voltone del Podestà furono posti nel 1525 le statue in terracotta dei santi protettori della città, San Petronio, San Procolo, San Domenico e San Francesco, tutte realizzate da Alfonso Lombardi. Il Palazzo del Podestà fu affiancato da Palazzo Re Enzo nel 1245, dopo soli 40 anni, in quanto si rivelò inadeguato ad ospitare la massiccia partecipazione popolare al governo della città. Nel 1453 Aristotile Fioravanti collocò l'attuale campana e rinnovò la facciata romanica con uno stile rinascimentale per volere di Giovanni II Bentivoglio. Venne usato come teatro tra il XVI secolo e il XVIII secolo e infine affrescato da Adolfo De Carolis agli inizi del XX secolo (fra cui un affresco intitolato Abolizione della servitù in ricordo degli avvenimenti del 1256 e del Liber Paradisus).
Il palazzo dei Banchi è un palazzo di Bologna del XV-XVI secolo.
Situato in Piazza Maggiore a lato della Basilica di San Petronio, trae il suo nome da alcuni banchi o botteghe che durante i secoli XV e XVI esercitavano l'arte cambiaria.
Fu costruito nel 1412 ma il completamento della facciata e del porticato risalgono al 1565-1568 rifatti da Jacopo Barozzi detto il Vignola, celebre architetto di quei tempi. Da qui parte il portico più famoso, il Pavaglione, che collega Piazza Maggiore al Palazzo dell'Archiginnasio, prima sede dell'Università di Bologna. La soluzione architettonica adottata garantisce tra l'altro la singolare caratteristica urbana dell'attraversamento stradale dominato da androni passanti e dai portici che ha sempre distinto Bologna.
Il termine Pavaglione si ricollega alla fiera dei bachi da seta che si tenne dal 1449 negli spazi ora occupati da Piazza Galvani, di fronte all'Archiginnasio: quel mercato era collocato sotto un tendone detto in dialetto pavaiàn (dal francese pavillon, cioè padiglione, tenda). A lungo il Pavaglione è stato considerato il passeggio "bene", il salotto della città.
La Basilica di San Petronio è la chiesa principale di Bologna, dove domina Piazza Maggiore. La sue imponenti dimensioni (132 metri di lunghezza e 60 di larghezza, con un'altezza della volta di 45 metri) ne fanno la quinta chiesa più grande del mondo.
Dedicata al santo patrono della città (che ne fu vescovo nel V secolo), la sua costruzione risale al 1390, quando il comune diede incarico a Antonio Di Vincenzo dei lavori di edificazione di una grande cattedrale in stile gotico, che nelle prime intenzioni voleva surclassare - per dimensioni - la Basilica di San Pietro a Roma (il progetto di tale maestosità fu bloccato per volere papale).
La basilica godette fin da subito di grande prestigio, tanto che fu scelta da Carlo V per l'incoronazione a imperatore da parte di Clemente VII nel 1530.
I lavori si prolungarono a lungo nei secoli: dopo la realizzazione della prima versione della facciata, nel 1393 furono iniziati i lavori per le cappelle laterali, lavori che furono conclusi solo nel 1479. Le decorazioni della navata centrale sono ad opera di Girolamo Rainaldi che si occupò della loro realizzazione fra il 1646 e il 1658.